Il Contratto d'Apprendistato

L'apprendistato è un contratto di lavoro con funzione formativa disciplinato dal D.Lgs. 76 del 2003 il quale ne distingue tre tipologie: apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere d'istruzione e formazione, che interessa i giovani tra i 18 e i 29 anni, l'apprendistato professionalizzante e quello volto all'acquisizione di un diploma o a percorsi d'alta formazione, entrambi pensati per una fascia d'età più elevata poiché rivolti a giovani tra i 18 e i 29 anni.

Il limite d'età, il quale impedisce alle persone che abbiano compiuto i trent'anni d'essere assunte con un contratto d'apprendistato, è facilmente comprensibile alla luce dell'essenza di questo particolare rapporto di lavoro pensato per favorire l'ingresso dei giovani nelle aziende e al contempo contribuire alla loro formazione in prospettiva futura.

I contratti di apprendistato prevedono, infatti, un obbligo di formazione che trova attuazione sia sul luogo di lavoro sotto la guida del tutor aziendale, sia in aula poiché gli apprendisti sono tenuti a seguire lezioni, ovviamente equiparate a ore di lavoro trattandosi di un contratto a causa mista.

Formazione e lavoro sono pertanto posti sul medesimo piano e per rispondere alle esigenze delle tante aziende che scelgono di assumere apprendisti, le Regioni italiane, alle quali sono demandate essenziali competenze in tema di formazione, investono fondi pubblici al fine di partecipare alle spese sostenute dai datori di lavoro per i corsi. In altri termini le Regioni si fanno parzialmente carico dei costi legati ai corsi, sempre che siano organizzati da enti accreditati e che vi siano le risorse sufficienti.

La compartecipazione alle spese per la formazione degli apprendisti rende più interessante il contratto d'apprendistato agli occhi del datore di lavoro che è tenuto a farsi carico dell'obbligo formativo, ma allo stesso tempo gode di particolari vantaggi previdenziali e contributivi, come approfondiremo di seguito.